25 gennaio 2013

Un aereo oppure...?

Uno dei temi caldi degli ultimi due giorni, da quanto ho potuto leggere, è stato l'acquisto di questi famosi aerei militari il cui costo si aggira sui 170 milioni l'uno, per una spesa complessiva di oltre 8 miliardi. Questa spesa, da quanto ho capito, è giustificata dal fatto che questi aerei sono armamenti standard per i membri dell'ONU. L'Italia punta ad aprire una fabbrica di pezzi (per le ali, se non vado errato) che produrrà per sé e per i Paesi esteri (tutti i membri dell'ONU avranno gli stessi aerei) ma non solo: la stessa fabbrica si occuperà anche di manutenzione e riparazioni. Altri aspetti a favore sono la messa in disuso degli aerei attualmente in dotazione all'esercito, aerei vecchi che richiedono più manutenzione e consumano di più.

Quanto detto sopra riassume in breve tutto quello che so sulla faccenda. Magari non posso trarne un ragionamento pienamente sensato, ma sapete che per qualsiasi obiezione sono felice di leggere i vostri commenti.
Dunque, ecco il mio ragionamento: a meno che il governo non sia al corrente di qualcosa che non è stato reso noto, non mi pare che in Italia ci sia clima di guerra al punto da richiedere aerei stealth. Certo, la difesa è importante, non si sa mai che un emulo di Ping Pung Pang decida di impersonare l'aspirante dittatore del mondo di turno, sarebbe tragico accorgersi che il maggiore esperto di guerra in giro è un giovane e accanito giocatore di Call of Duty. Stesso discorso in caso di invasione aliena, ma sappiamo tutti che di solito gli invasori preferiscono iniziare dal Giappone o dalla Casa Bianca. In ogni caso un tutti-contro-uno come quello del periodo fascista non mi sembra tanto probabile, questo per dire che possiamo contare sugli altri Paesi europei in caso di bisogno di aiuto. Il mio ragionamento prosegue con la supposizione che i piloti di aerei vengano addestrati prima su simulatori. Alcuni di questi immagino faranno prove su aerei veri, altri magari non saliranno mai su uno.
Invece di fare l'indignato che si limita a gridare: "Ecco come buttano le vostre tasse", io ce l'ho una proposta alternativa. Non ho la presunzione che Monti legga il mio blog, o che un politico possa dare retta a uno che non è mai neanche stato impiegato allo sportello in banca, è tanto per dire la mia. Insomma, invece di prendere 90 aerei prendiamone la metà, o un terzo. Questa fabbrica di pezzi di ricambio la possiamo aprire comunque, ma lo Stato si terrebbe da parte 5 miliardi, credo. Cosa farne con questi soldi? Una parte servirà a pagare le spese extra degli aerei vecchi (che dovranno restare in servizio). Un'altra parte - non so, 3 miliardi? - un'altra parte la usiamo per favorire delle startup. Soldi da regalare alla gente, letteralmente, a patto di rispettare certe condizioni. Diciamo che ogni neo-imprenditore possa ricevere un massimo di 500.000 euro, con quei soldi considerando il caso in cui viene dato il massimo a tutti si semineranno 6000 nuove imprese.
Facciamo un esempio pratico: io ho un'idea in cui credo e voglio realizzarla. Per prima cosa partecipo ad una specie di Kickstarter a cui tutti gli Italiani hanno accesso. I progetti più interessanti per il pubblico vengono selezionati ed una prima scrematura, piuttosto difficile da taroccare, è fatta. Passata questa prima selezione, passo alla seconda tappa: so che nelle principali città ci sono dei comitati presso cui posso esporre la mia idea e presentare un piano di espansione per il futuro. I comitati possono essere composti da volontari, credo che molti Italiani sarebbero felici di dare una spinta allo sviluppo del Paese, o da professori universitari, da professionisti presi in prestito da aziende o da un mix di queste opzioni. Essendo veramente motivato preparo una bella presentazione, delle stime e delle previsioni, prendo il treno e a mie spese vado nella grande città più vicina dove questi comitati ricevono e parlo della mia idea. Loro stimano la fattibilità, l'interesse e la rilevanza. Progetti come "voglio aprire una pizzeria/kebab" naturalmente non contano, ma quelli come "voglio creare un nuovo motore di ricerca" possono essere molto allettanti, e hanno il potenziale di creare molti posti di lavoro. Diciamo che la mia presentazione è ben fatta e li convinco. Magari fra gli esaminatori ci sono un mio cugino e un ex compagno di classe, più un tizio a cui ho dato dei soldi, quindi forse i fondi mi stanno venendo un po' regalati; questo non è un problema perché adesso devo convincere un secondo comitato, e magari un terzo, di persone sempre diverse e via via più fidate (per esempio perché vengono estratte a sorte solo poco tempo prima della presentazione). Ecco, li convinco, approvano o modificano il mio budget (anche al rialzo, perché no) fino ad un massimo prestabilito, e tutto felice corro a realizzare i miei piani.
Per evitare le solite truffe del "dopo", potremmo impiegare in modo costruttivo la Guardia di Finanza e i Carabinieri. Se ho dichiarato nella mia presentazione, ad esempio, che prevedevo 1000 euro al mese per l'affitto di un ufficio, questo dovrà risultare chiaramente. Se l'ufficio risulta appartenere ad un parente o ci sono altre irregolarità, i fondi vengono sospesi e viene richiesto il rimborso, si procede agli arresti, alle multe o qualunque cosa la legge preveda. Controlli a tappeto dunque per assicurarsi che nessuno stia approfittando dei soldi, e se anche solo 50 di queste almeno 6000 imprese iniziali, cioè meno dell'1%, riescono a sopravvivere ecco creati nuovi posti di lavoro interessanti e con un futuro. Ripeto, un bar non è un investimento per il futuro di un Paese, un concorrente di DropBox sì. Questi soldi dati, sia in caso di fallimento che di riuscita, non dovrebbero essere chiesti indietro e soprattutto queste nuove aziende non dovrebbero pagare nessuna tassa, possibilmente neanche l'IVA (altrimenti lo Stato regala i soldi con una mano e con l'altra se li riprende). Se decollano iniziano a pagare come tutti, magari gradualmente, se ristagnano o falliscono è come se non fossero mai esistite. Sono un sognatore senza speranza?

11 gennaio 2013

Crossover

Uno dei pochi programmi televisivi che guardavo in passato è Celebrity Deathmatch: si tratta di una specie di cartone animato dove i due presentatori commentano lo scontro sul ring. Tali scontri hanno personaggi famosi come protagonisti, e ricordano più l'Uomo Tigre che il Wrestling. Alla fine quasi sempre almeno uno dei combattenti moriva. Era divertente, potevi vedere ad esempio Christina Aguilera e Britney Spears suonarsele di brutto, ognuna facendo sfoggio delle proprie caratteristiche più contraddistintive.
Quella di mettere insieme gente famosa che raramente si vede insieme è un'idea che sembra coinvolgere lo spettatore in modo particolare. Ad esempio Time Bokan: Royal Revival mette insieme varie IP della Tatsunoko, ma ci sono anche vari giochi, come Marvel vs Capcom, Mario & Sonic, Mario Kart, Street Fighter X Tekken... e così via. Particolarità interessante, eccezion fatta per Mario e Sonic, sembra molto difficile che questi personaggi così diversi fra loro, messi uno accanto all'altro, facciano amicizia e parlino del più e del meno.

Oggi, forse l'avrete capito, dopo aver letto i titoli sui giornali mi sono fiondato a guardare l'episodio di Servizio Pubblico che mette insieme nell'arena Marco Travaglio e Silvio Berlusconi. Ok, io avrei preferito buttarci dentro Mark Pincus e John Carmack, o magari Richard Stallman e Steve Jobs, ma credo che Santoro non sarebbe stato altrettanto soddisfatto dei dati di ascolto.
Dunque sì, parlavamo di Marco e Silvio. Che colpo, Marco stesso sembra emozionato quando confessa di aver atteso per vent'anni questo momento dopo vent'anni di Berlusconi in politica (strana concezione del tempo, ma l'emozione gioca brutti scherzi). E poi e poi... poi basta. Confesso che di solito non guardo per intero le puntate di Servizio Pubblico, ma questa me la sono sciroppata tutta. In poche parole le due ore e mezza di trasmissione si possono riassumere in: recriminazione, rinfaccio, battute dementi, frecciatine da ragazzina, belle donne. Complimenti per la scelta delle domande, soprattutto da parte di Giulia Innocenzi che per carità, carina è carina ma di tutte le domande sceme che poteva fare ("perché nel 2009 non hai previsto la crisi?") ha scelto la peggiore. Tanto valeva prendere Giuliacci dopo un weekend al mare di pioggia imprevista e chiedergli perché non avesse detto la verità piuttosto. Sicuro, magari voleva fare uno scherzo, magari quelli dell'autostrada gli danno una mancia sui pedaggi... o magari si è sbagliato. Ecco, dico io, che senso ha fare domande così facili da evadere, con così tanto margine di dubbio e per le quali anche la più auspicata delle risposte sarebbe totalmente insoddisfacente... mah, sicuramente Giulia si è rifatta durante il resto della trasmissione (bei tacchi, a proposito).

Che bisogna dire... sicuramente le leggi italiane sono vecchie, sicuramente l'iter di una legge, come ha spiegato Berlusconi, è lungo e tortuoso, sicuramente governare un Paese non è facile come mandare avanti un bar, sicuramente le tasse sono troppe, sicuramente sono stati fatti errori a non finire e sicuramente per arricchirsi tutti bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare sodo e onestamente tutti, come hanno fatto i Giapponesi dopo aver perso la guerra. Sicuramente in politica bisogna spesso prendere delle decisioni che non si vorrebbero prendere per evitare che cose peggiori accadano ("Lo specchio del principe", nessuno?); questo è tanto naturale quanto ci appare naturale leggere nei libri di storia di popolazioni mandate in guerra per rispettare gli accordi con gli alleati, scongiurando così ritorsioni e mantenendo i rapporti commerciali. Purtroppo quello che la gente continua a cercare senza tregua è qualcuno a cui dare la colpa e purtroppo, causa soldi, prestigio e potere, quelli che le colpe ce l'hanno non vogliono farsi da parte per lasciar provare qualcun altro.
Qualche certezza ben precisa però ce l'abbiamo: il comunismo (quello vero, non "la sinistra") è stato la base di alcune delle peggiori dittature. Da Santoro tutti sembravano felici di farsi chiamare comunisti, e mi chiedo cosa stiano aspettando per prenotare un biglietto di sola andata per la Cina o per le spiagge cubane. Di solito sono i voli in arrivo quelli tutti pieni, non quelli di andata. Sappiamo anche che non se ne può più di tutti questi partitelli minuscoli, e sappiamo che uscire dall'Euro sarebbe un casino. Tanti sembrano attendere un ritorno alla Lira, al Sesterzio o al Fiorino; alcuni di questi sono così convinti che già si sono fatti infinocchiare (ma d'altronde che ci si aspetta da uno che vota la Lega Nord). Ma a che pro? E mentre la gente si fa queste pippe mentali altri ipotizzano valute mondiali, come i Bitcoin. Certo, i corrotti al potere hanno le loro colpe, ma i nemmeno cacciatori di streghe sono quello di cui ci sarebbe bisogno ora.